ASSOCIAZIONE AMICIZIA EBRAICO CRISTIANA

Napoli, addio ad Alberta Levi Temin. Fu testimone delle persecuzioni naziste in Italia

 

Addio ad Alberta

 

Napoli piange la scomparsa di Alberta Levi Temin. Ebrea, classe 1919, fu testimone nella capitale della prima deportazione nazifascista dall’Italia, datata 16 ottobre 1943. Negli anni Ottanta prese parte alla fondazione dell’Associazione Amicizia Ebraico Cristiana di Napoli, da un’idea dall’allora cardinale Corrado Ursi, poi presieduta per due mandati.

Quando iniziarono le deportazioni, Temin fu costretta a spostarsi da Ferrara, citta’ considerata troppo vicina al confine, a Roma da alcuni suoi zii. Tuttavia, poco dopo il suo arrivo, le retate nazifasciste colpirono anche li’, coinvolgendo anche la sua famiglia. Il 16 ottobre 1943 due nazisti fecero irruzione nella casa in cui era ospite. Alberta riusci’ a fuggire fuori al balcone. La sorella chiuse i battenti della finestra e, grazie a questo espediente, Alberta riusci’ a scamparla, mentre i suoi parenti furono deportati.

“Oggi perdiamo una testimone diretta della tragedia dell’olocausto – fa sapere l’ex presidente e co-fondatrice dell’associazione Diana Pezza – la quale ha dato la sua vita per far sì che tutto quel che successe in quegli anni non fosse dimenticato portandone il ricordo nelle scuole”.

A lei si deve il primo incontro sotto il Vesuvio tra palestinesi ed ebrei, nel 2010, oltre alla settimana del dialogo, a Benevento, con 18 studenti palestinesi ed altrettanti giunti da Israele.

Quegli ideali di fraternità e dialogo che le tenevano compagnia nei suoi incontri coi giovani, nelle scuole di Napoli e dintorni. “La vita e’ una cosa meravigliosa e dovete viverla con gioia”, spiegava lo scorso gennaio di fronte alle classi quinte e della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo Cangemi di Boscoreale. Alberta Levi Temin raccontò loro la sua personale esperienza di superstite nell’ambito dell’evento organizzato dall’istituto per commemorare la Shoah. “Obbedite sempre alla vostra coscienza – raccomandò alla giovanissima platea – Non rimandate a domani quello che potete fare oggi. Siamo tutti parte di un’unica famiglia, solo se si riconosce questo l’umanità sarà di questo mondo”.


(di Antonio D’Ambrosio, NAPOLISPORT)

mercoledì 31 agosto 2016